Antonio Vernucci
2007-03-24 10:47:36 UTC
Il riutilizzo dei trasformatori dei forni a microonde per applicazioni
radioamatoriali puo' avere un certo interesse, visto che si possono trovare dei
forni fuori uso senza troppa difficolta'.
Essendosi (finalmente) rotto il mio forno a microonde Philips del 1992, ho
potuto recuperare il trasformatore e fare delle misure, i cui risultati sono qui
riportati per chi possa esserne interessato.
Innanzitutto il mio forno e' dichiarato 1500 W (per la sola funzione microonde,
escludendo la resistenza del grill).
Le dimensioni del trasformatore (made in USA) sono 60 * 95 * 115 mm, quindi un
po' piccolino. Ad occhio direi che si tratta di un 300 W continuo, quindi
diciamo 800 W per uso intermittente SSB/CW.
I valori dichiarati di tensione sono:
- primario: 230 V
- secondario: 3.62 V (tipicamente una decina di Ampere) per il filamento del
tubo
- secondario: 2500 V per l'alta tensione.
Le misure sono state effettuate mantenendo fissa a 230 V con il variac la
tensione primaria in tutte le condizioni di carico, utilizzando un vecchio
tester Simpson con 5000 V fondo scala e delle grosse resistenze di carico:
- a vuoto: 2320 V
- caricato su 12000 ohm: 2280 V (190 ma, resistenza serie equivalente 210 ohm,
435 Watt)
- caricato su 10000 ohm: 2250 V (225 ma, resistenza serie equivalente. 310 ohm,
505 Watt)
- caricato su 6300 ohm: 2200 V (350 ma, resistenza serie equivalente. 345 ohm,
770 Watt)
A vuoto la corrente di magnetizzazione (a 230 V) e' di circa 2A (altina). Dopo
un quarto d'ora che e' accesso si sente gia' il nucleo un po' caldino (non
l'avvolgimento primario pero').
Gli avvolgimenti sono avvolti uno a fianco all'altro (non uno sopra l'altro) e
tra avvolgimento ed avvolgimento c'e' abbatanza spazio, cosa che permette di
vedere la costruzione. Gi avvolgimenti non hanno carta di separazione tra gli
strati, ne' hanno "fiancate". In sostanza il rame si regge in aria da solo (ci
sara' del collante). Questo e' stato probabilmente fatto per permettere la
massima ventilazione e dissipazione del calore. Il trasformatore e' dichiarato
di "classe H", il che vuol dire che puo' lavorare fino a 180 gradi di
temperatura.
Il filo del primario ha 1mm di diametro, mentre il filo del secondatrio HV ha
0.35 mm di diametro.
Per quanto riguarda il possibile uso, si potrebbe realizzare un trasmettitorino
(o linarino):
- con circa 3200 V a vuoto e di circa 2750 V sotto carico di 350 mA (circa 600 W
RF out)
- con circa 3200 V a vuoto e di circa 2850 V sotto carico di 250 mA (circa 450 W
RF out)
Detti valori sono stati calcolati utilizzando i grafici dell'Handbook ARRL,
ammettendo l'uso di una capacita' di 100uF (che non e' poco, ma scendendo a 50uF
la situazione non peggiorerebbe drammaticamente).
Un problema da risolvere e' che un capo dell'avvolgimento HV e' collegato a
massa (corpo del trasformatore), cosa fastidiosa per realizzare un raddrizzatore
a ponte. Si potrebbe benissimo staccare la connessione (e' accessibile), pero'
mi rimane il dubbio se l'avvolgimento (lato nucleo) sia sufficientemente isolato
dal nucleo stesso.
Da quanto ho trovato con Google, tutti i trasformatori per forni a microonde
hanno un capo a massa, in quanto utilizzano un circuito di duplicazione della
tensione (su Internet c'e' un'ampia documentazione al riguardo).
Saluti
Antonio I0JX
radioamatoriali puo' avere un certo interesse, visto che si possono trovare dei
forni fuori uso senza troppa difficolta'.
Essendosi (finalmente) rotto il mio forno a microonde Philips del 1992, ho
potuto recuperare il trasformatore e fare delle misure, i cui risultati sono qui
riportati per chi possa esserne interessato.
Innanzitutto il mio forno e' dichiarato 1500 W (per la sola funzione microonde,
escludendo la resistenza del grill).
Le dimensioni del trasformatore (made in USA) sono 60 * 95 * 115 mm, quindi un
po' piccolino. Ad occhio direi che si tratta di un 300 W continuo, quindi
diciamo 800 W per uso intermittente SSB/CW.
I valori dichiarati di tensione sono:
- primario: 230 V
- secondario: 3.62 V (tipicamente una decina di Ampere) per il filamento del
tubo
- secondario: 2500 V per l'alta tensione.
Le misure sono state effettuate mantenendo fissa a 230 V con il variac la
tensione primaria in tutte le condizioni di carico, utilizzando un vecchio
tester Simpson con 5000 V fondo scala e delle grosse resistenze di carico:
- a vuoto: 2320 V
- caricato su 12000 ohm: 2280 V (190 ma, resistenza serie equivalente 210 ohm,
435 Watt)
- caricato su 10000 ohm: 2250 V (225 ma, resistenza serie equivalente. 310 ohm,
505 Watt)
- caricato su 6300 ohm: 2200 V (350 ma, resistenza serie equivalente. 345 ohm,
770 Watt)
A vuoto la corrente di magnetizzazione (a 230 V) e' di circa 2A (altina). Dopo
un quarto d'ora che e' accesso si sente gia' il nucleo un po' caldino (non
l'avvolgimento primario pero').
Gli avvolgimenti sono avvolti uno a fianco all'altro (non uno sopra l'altro) e
tra avvolgimento ed avvolgimento c'e' abbatanza spazio, cosa che permette di
vedere la costruzione. Gi avvolgimenti non hanno carta di separazione tra gli
strati, ne' hanno "fiancate". In sostanza il rame si regge in aria da solo (ci
sara' del collante). Questo e' stato probabilmente fatto per permettere la
massima ventilazione e dissipazione del calore. Il trasformatore e' dichiarato
di "classe H", il che vuol dire che puo' lavorare fino a 180 gradi di
temperatura.
Il filo del primario ha 1mm di diametro, mentre il filo del secondatrio HV ha
0.35 mm di diametro.
Per quanto riguarda il possibile uso, si potrebbe realizzare un trasmettitorino
(o linarino):
- con circa 3200 V a vuoto e di circa 2750 V sotto carico di 350 mA (circa 600 W
RF out)
- con circa 3200 V a vuoto e di circa 2850 V sotto carico di 250 mA (circa 450 W
RF out)
Detti valori sono stati calcolati utilizzando i grafici dell'Handbook ARRL,
ammettendo l'uso di una capacita' di 100uF (che non e' poco, ma scendendo a 50uF
la situazione non peggiorerebbe drammaticamente).
Un problema da risolvere e' che un capo dell'avvolgimento HV e' collegato a
massa (corpo del trasformatore), cosa fastidiosa per realizzare un raddrizzatore
a ponte. Si potrebbe benissimo staccare la connessione (e' accessibile), pero'
mi rimane il dubbio se l'avvolgimento (lato nucleo) sia sufficientemente isolato
dal nucleo stesso.
Da quanto ho trovato con Google, tutti i trasformatori per forni a microonde
hanno un capo a massa, in quanto utilizzano un circuito di duplicazione della
tensione (su Internet c'e' un'ampia documentazione al riguardo).
Saluti
Antonio I0JX