Discussione:
LUNGO - Ancora sulle Antenne piccole piccole ed i Tecnici GRANDI GRANDI
(troppo vecchio per rispondere)
Cacasenno
2006-02-17 18:40:09 UTC
Permalink
Colgo l'occasione di una recente discussione sulla autocostruzione di una
antenna EH per iniziare l'ennesimo, sempre più noioso thread, delle Piccole
Antenne Efficienti (un par de PAE....), secondo in odiosità solo a quello
sull'Hi-Fi in SSB.
Premetto una considerazione personale:
A - Il radioamatore è progressista (chiedo venia, non è colpa mia se la
definizione -non mia- si presta a strumentalizzazioni in stagione
elettorale).
Lo traduco liberamente in "Il radioamatore non si ferma a contemplare ed
utilizzare l'esistente (teorie e tecnologie) ma cerca di progredire con
curiosità, onestà intellettuale, desiderio di comprensione e di verità. Da
cui discende:
B - Il radioamatore deve sforzarsi di non essere un gonzo ma deve conservare
un poca di umiltà.

La necessità di operare in radio nonostante le limitazioni di carattere
finanziario, urbanistico, ambientale, di buon vicinato o di rapporti
condominiali alla installazione di antenne grandi è una caratteristica
comune ad un gran numero di radioamatori; non so se costituiscano la
maggioranza (e non ho i soldi per commissionare un sondaggio alla Penn,
Schoen & Berland Associates) ma anche fosse un problema unicamente del
sottoscritto mi darei da fare per cercarne una qualche soluzione.

Nella discussione di cui parlavo sopra ho replicato piuttosto
maleducatamente ad un messaggio di un collega (certo Dott. Mistero col quale
mi scuso) e ho riportato il link ad una pubblicazione in lingua inglese di
due professori alla Pennsylvania State University:
http://www.engr.psu.edu/ee/grimes/publications/Grimes_&_Grimes_2.pdf

Pur di un livello che va oltre la mia capacità, se non parziale, di
comprensione per inadeguata istruzione ed insufficiente intelligenza, mi è
sembrato di capire che l'articolo in questione esponga la formalizzazione
del fotone, che è una teorizzazione della Elettrodinamica quantistica (anche
le nostre comunicazioni radio si basano su fotoni) ricorrendo unicamente
alla teoria classica.
In particolare da conto delle proprietà termodinamiche del fotone e descrive
il principio di conservazione di energia e momento durante la fase di
emissione e assorbimento combinando l'elettromagnetismo classico con le
proprietà generali dei sistemi rigenerativi.
Per me più interessante, espone la sintesi del vettore di Poynting nel
"far-field" partendo da campi stazionari multipolari di opportuna intensità,
orientamento spaziale e rapporto di fase nel "near-field".
Per me gratificante oltre ogni più ottimistica elucubrazione, descrive la
possibilità di ottenere la direttività della radiazione EM emessa da
sorgenti sferiche (qualsivoglia piccole) e dà conto della proprietà del
fotone di essere "teledistante" ossia di non comportarsi come un fronte
d'onda ma di trasportare energia nello spazio senza diluizione (a densità di
energia costante).
Per me assolutamente esaltante (a questo punto ho i brividi): propone una
configurazione di sorgenti (un ottupolo elettrico ed un quadripolo
magnetico) che sintetizzi il fotone (un punto di partenza per realizzare una
antenna piccola-piccola ma direzionale ???).
Espone poi il ruolo della reazione alla pressione di radiazione nel
meccanismo di "slegatura" dell'elettrone dalle sempre presenti interazioni
coulombiane e conclude evidenziando la natura sostanzialmente statistica del
realizzarsi, dopo un tempo finito, delle condizioni di campo che rendono
possibile la generazione del fotone.
Come dire: Il fotone nasce nei campi ! (no! non sotto i cavolfiori)
Tant'è
Viva il fotone biologico e lunga vita alle radiazioni non ionizzanti !

L'articolo in questione segue un primo elaborato dei signori Grimes&Grimes
che avevo già letto, dal titolo intrigante:
"Low Q, Electrically Small Antennas: Mother Nature Can, Why Can't Electrical
Engineers?"
Che tradotto col bignami suona più o meno così:
Antenne elettricamente piccole a basso Q: Madre Natura le fa già, perché non
possono farle anche gli Ingegneri Elettronici?
http://www.ee.psu.edu/grimes/publications/PIERS2002.pdf:

Devo dire che dopo aver letto l'articolo non ne sapevo molto più di prima ma
alcune cose dovevo approfondirle.
Pur osservando che chi esclude a priori la possibilità di costruire antenne
elettricamente piccole ma al contempo efficienti, in genere lo espone come
dogma, sono a conoscenza che ci sono degli importanti lavori teorici
sull'argomento, in particolare quelli pubblicati da Wheeler, H. A. nel 1947
e da Chu, L. J. che esattamente l'anno dopo ne dava una trattazione
quantitativa oltre che qualitativa.
Anche molti testi di fisica e di radiotecnica ne riprendono i concetti e in
maniera più o meno approfondita danno spiegazioni del comportamento di
piccoli dipoli elettrici e di piccoli loop magnetici corredando il tutto con
formule spesso utilizzabili praticamente.
Detto in parole che so non essere degne di un essere pensante, ne sintetizzo
così il contenuto:
Ad antenne piccole sono associati campi stazionari di elevata intensità.
Questi campi "legano" l'energia alle strutture che li sostengono (che in un
primo momento per comodità consideriamo senza perdite) in un volume di
materiale non dissipativo e precludono il fluire dell'energia stessa in
radiazione. La progressivamente maggiore, mutua trasformazione dell'energia
contenuta nel campo elettrico in quella contenuta nel campo magnetico
determina la larghezza di banda del sistema che diminuisce al diminuire
della dimensioni dell'antenna ed una progressiva diminuzione della
resistenza di radiazione di quest'ultima.
Le perdite (ohmiche, dielettriche e magnetiche) dei materiali costituenti
limitano a valori ordinari il Q teorico ottenibile con una piccola antenna
cosicché le minime dimensioni pratiche di un'antenna che si voglia
efficiente si attestano ad uno o due decimi di lambda con un piccolo
vantaggio della conformazione a loop sul dipolo aperto.
La verità di queste asserzioni è stata sperimentalmente confermata dalle ELF
sino all'infrarosso e non vi sono motivi teorici che ne escludano a priori
l'applicabilità anche a frequenze più elevate.
Cercando di ovviare alle intrinseche limitazioni fisiche, nel tempo, sono
state sviluppate numerose tecniche volte a minimizzare le perdite dei
materiali costituenti l'antenna al fine di conservarne l'efficienza e sono
state sperimentate forme e strutture geometriche che ne allargassero la
banda utilizzabile.
Si è così arrivati alla realizzazione di antenne frattali, di antenne
utilizzanti metamateriali (caratterizzati da costante dielettrica e
permeabilità magnetica negative), persino antenne costruite con
superconduttori.
Questa ricerca tecnica, in cui sono coinvolte migliaia di persone e budget
di miliardi di euro e che comprendono la realizzazione di sempre più
raffinati software di modellazione e simulazione, sono la più ovvia risposta
a chi chiede a cosa serva studiare antenne piccole ed efficienti.
Queste stesse persone si meraviglierebbero conoscendo il lavoro che c'è
dietro la banale antennina (elettricamente piccola ma efficiente) del
cellulare all'ultimo grido che hanno in tasca.
In realtà la maggioranza di questa attività di ricerca è attuale e
concentrata in pochi anni nel passato dalla data odierna perché ha trovato
alimento dallo straordinario successo economico della telefonia mobile e
delle tecnologie wireless.
Pur con numerose eccezioni, anche i più innovativi lavori teorici sono
recenti, alcuni solo di alcuni mesi fa, ed oggi più che mai è vivace e
prolifica l'attività di tanti ricercatori per lo più misconosciuti, gente
comune ma preparata, dotata e tenace, che lavora (?) per colmare le lacune
lasciate dalle teorie precedenti (classica, relativistica, quantistica) ed
eliminare quelle incompatibilità e la dicotomia di fondo ("onda/particella"
o, per il GF, "particella di sodio nell'onda di acqua Lete".....) che la
scienza fisica si trascina dietro sin dalle grandi intuizioni ed
elaborazioni dei Geni dei secoli scorsi nella spiegazione dei fenomeni
elettrodinamici e, successivamente, elettrodeboli.

Chiusa questa parentesi arrivo alla novità delle cose.
I discorsi "vecchi" sulle antenne piccole oramai li conosciamo e sappiamo di
non avere il know-how e le risorse della Nokia o della Motorola (due a caso,
non si offendano gli altri produttori) quando ci mettiamo a trabattare su
qualche aggeggio da provare come antenna.
Quello che nessuno dice è che le limitazioni imposte dalla teoria (non dalla
Fisica si badi, dalla nostra attuale, incompleta, approssimata conoscenza
della Natura che molti chiamano pomposamente fisica) si applicano solo a
sistemi di sorgenti unidimensionali, parallele ed in fase e ciò per le
difficoltà di trattazione matematica che il problema impone pur con queste
importanti semplificazioni.
Il lavoro dei Grimes si discosta dall'analisi di Chu in quanto non si
sofferma sui campi connessi a strutture risonanti ma si concentra sulla
conformazione di campi che creano "figure risonanti" sulla superficie di
sfere che delimitano regioni di spazio esterne alla struttura; da ciò
consegue che l'efficienza non è ulteriormente legata alle dimensioni della
sorgente ma piuttosto determinata dalla corretta collocazione (geometrica,
di fase e di intensità) dei campi generati da dipoli o meglio multipoli
(elettrici e magnetici).
Quando la sperimentazione si applica a sorgenti caratterizzate da un
maggiore ordine di libertà, non in fase, non parallele, non unidimensionali,
la teoria classica sulle antenne piccole cessa di essere valida, venendo a
mancare i postulati sui quali la stessa è stata costruita.

I Grimes non sono gli unici ad aver pubblicato materiale interessante
sull'argomento ma sono quelli i cui scritti hanno colpito maggiormente la
mia immaginazione e solleticato più piacevolemente l'intelletto.

Il succo del loro lavoro per la parte che può interessare un Radioamatore
sub-normale interessato ad antenne piccole ed efficienti, quale
personalmente mi considero, può essere così condensato:
1) Il lavoro di Chu non può essere arbitrariamente esteso ad ogni
configurazione di sorgenti di campi E e M;
2) Teoria e sperimentazione concordano che strutture costituite da dipoli
elementari in quadratura di fase esibiscono Q inferiori alle corrispondenti
di dipoli in fase, inferiori ai valori teorici individuati da Mr. Chu;
3) Dipoli elementari in configurazione turnstile (ortogonali in fase e nel
piano) producono un diagramma direzionale;
4) Radiazione direttiva può essere ottenuta da sorgenti multipolari,
spazialmente collocate, qualsivoglia piccole (in questo caso il concetto di
guadagno dell'antenna ha una espressione diversa da quella classica);
5) I Grimes non hanno pubblicato alcuno schema per costruirsi una antenna
piccola ed efficiente;
6) Ai Grimes non importa nulla se i Radioamatori avrebbero preferito che i
Grimes avessero fornito qualche schema paratico.

Quello che voglio proporre a chi leggerà questo post
che molto probabilmente è, in fondo, come me, gente onesta e curiosa.....
è che,
a prescindere dalle realizzazioni commerciali più o meno riuscite,
a prescindere dalle teorie più o meno fantasiose che sono state elaborate
per dimostrare il funzionamento delle varie CFA, EH, Isotron ecc., ecc.;
a prescindere dal disgusto che quotidianamente si prova nel vedere
brevettate anche le bretelle con le quali il nonno teneva su le braghe pur
non trovando soddisfacente spiegazione circa il funzionamento delle bretelle
medesime,

Si prenda un momento di riflessione ed abbandonando per un momento le
convinzioni di una vita di istruzione o autoistruzione tecnica che ci sono
pure costate tanto per formarla ed elaborarla,

ci si documenti, per quanto possibile, per quanto si riesce a capire, su
lavori teorici sull'elettromagnetismo
RECENTI
(Maxwell è un grande. Ciò non toglie che da solo non spiega tutto. Idem per
Alberto che sorride sotto i baffi dall'alto di un fungo atomico, sotto la
cappella del quale gli altri della Corte, da Coulomb a Cerenkov, stanno a
fare girotondo.),

si cerchi di capire per quale motivo strutture piccole con molteplici
elementi di induttanza e capacità concentrati posti a funzionare IN
PROSSIMITA' delle loro frequenze di risonanza sembrino realizzare strutture
particolarmente efficienti sotto l'aspetto della ricezione e trasmissione;
si sperimenti FUORI dai canoni consolidati di modelli stereotipati, alcuni
divenuti persino prodotti commerciali;
si facciano sperimentazioni nuove (che alcuni hanno già fatto e alcuni
stanno ancora facendo) perché a "tamisare" la pula già setacciata non si
trova altro grano,
chi trova qualcosa, come può, meglio che può, più scientificamente che può
lo condivida con la comunità con i mezzi a disposizione (pagine web,
newsgroup ecc. ecc.) .

Per le mie precedenti esperienze,
sono espressamente esonerati dall'intervenire:
I Radioamatori che sono tali solo perché hanno un nominativo ma in realtà
sono professionisti con forte conflitto di interessi (i propri, privati e
quelli dalla comunità);
Quelli che hanno una fabbrica di antenne;
Quelli che collaborano con una fabbrica di antenne;
Quelli che collaborano con riviste del settore telecomunicazioni che hanno
per sponsor fabbriche di antenne;
Quelli che sono convinti che da quando si sono laureati ingegneri la scienza
sia progredita solo nella direzione di rafforzare le proprie conoscenze e
convinzioni;
Quelli che aprono la bocca su argomenti che richiedono un minimo di
sperimentazione e di autocostruzione senza prima averci speso un po di tempo
e fatica;
Quelli che sanno per sentito dire;
Quelli che sanno ma non hanno capito;
Quelli che hanno capito già tutto (probabilmente sin dalla nascita);
Quelli che provano invidia per qualcuno delle categorie soprariportate che
per una botta di culo ha trovato qualcosa di nuovo e l'ha sfruttato
economicamente;
Quelli che non sono interessati alle antenne piccole ed efficienti.

A tutti gli altri i miei più cordiali e amatoriali
Saluti

in special modo all'amico IZ3ATX che ha avuto l'imprudenza di camminare su
di un campo da troppo tempo pieno di cacche senza mettersi gli stivali
(quelli alti).

73 de
Leonardo Gallo - IZ3ATV
Dottor Mistero
2006-02-17 19:05:34 UTC
Permalink
Post by Cacasenno
Nella discussione di cui parlavo sopra ho replicato piuttosto
maleducatamente ad un messaggio di un collega (certo Dott. Mistero col quale
mi scuso)...
Nessun problema, basta chiarirsi.

Io non sono per principio contro la EH, e non l'ho mai scritto.

Io sono contro le antenne che hanno bisogno del cavo per funzionare, e
nel momento in cui mi verrà presentato un progetto di EH realmente
indipendente dalla discesa, lo sperimenterò con entusiasmo.

Ometto di ribattere punto per punto alla tua dissertazione che ho letto
con interesse, ma ti faccio notare che:

Se per assurdo sia possibile (nessuno qui si pone dogmi) irradiare
convenientemente il campo EM a partire da un'antenna piccola, converrai
con me che il campo lontano si propaga (e si disperde) col quadrato
della distanza; il che ci porta all'ovvia e inequivocabile
considerazione che, per ricevere il campo suddetto occorre un'area di
cattura non nulla, ne convieni?

Anche prescindendo dal teorema di reciprocità (che considero
superabile), converrai con me che un'antenna con piccola area di cattura
potrà forse trasmettere bene, ma di sicuro riceverà male.

Cio a meno di curvature dello spazio-tempo che possano convogliare tutta
l'energia in un punto, ma qui siamo già alla fantascienza (non che la
cosa non mi intrighi, ma per i miei dx cerco di tenere i piedi per terra).

Sperando di aver chiarito il mio punto di vista, ti auguro:

saluti ondulatori
Gianluigi IZ8EWB
2006-02-17 20:24:34 UTC
Permalink
Ciao Dottor Mistero,

richiamando in gioco dei Principi Fisici che quasi nessuno cita:

Equazioni di Maxwell, Vettore di Poynting, Equazioni di Focault e più in
particolare i casi particolari che determino la propagazione
elettromagnetica....

....nessuna antenna è indipendente dalla discesa...

Vorrei che fosse chiaro questo punto per eventuali post su qualsiasi tipo di
antenna.

73's de Gianluigi Prospero Ferrara, IZ8EWB
(Aerospace Student)
www.iz8ewb.it
Post by Dottor Mistero
Post by Cacasenno
Nella discussione di cui parlavo sopra ho replicato piuttosto
maleducatamente ad un messaggio di un collega (certo Dott. Mistero col quale
mi scuso)...
Nessun problema, basta chiarirsi.
Io non sono per principio contro la EH, e non l'ho mai scritto.
Io sono contro le antenne che hanno bisogno del cavo per funzionare, e
nel momento in cui mi verrà presentato un progetto di EH realmente
indipendente dalla discesa, lo sperimenterò con entusiasmo.
Ometto di ribattere punto per punto alla tua dissertazione che ho letto
Se per assurdo sia possibile (nessuno qui si pone dogmi) irradiare
convenientemente il campo EM a partire da un'antenna piccola, converrai
con me che il campo lontano si propaga (e si disperde) col quadrato
della distanza; il che ci porta all'ovvia e inequivocabile
considerazione che, per ricevere il campo suddetto occorre un'area di
cattura non nulla, ne convieni?
Anche prescindendo dal teorema di reciprocità (che considero
superabile), converrai con me che un'antenna con piccola area di cattura
potrà forse trasmettere bene, ma di sicuro riceverà male.
Cio a meno di curvature dello spazio-tempo che possano convogliare tutta
l'energia in un punto, ma qui siamo già alla fantascienza (non che la
cosa non mi intrighi, ma per i miei dx cerco di tenere i piedi per terra).
saluti ondulatori
Gian Leonardo Solazzi
2006-02-17 20:32:16 UTC
Permalink
Post by Gianluigi IZ8EWB
....nessuna antenna è indipendente dalla discesa...
Vorrei che fosse chiaro questo punto per eventuali post su qualsiasi tipo di
antenna.
Prego? Mi sembra che resistenza di radiazione, resistenza di perdita,
guadagno, funzione di direttività e impedenza ai morsetti siano parametri
indipendenti dalla discesa.
--
GL
Gianluigi IZ8EWB
2006-02-17 22:57:44 UTC
Permalink
Ciao Gian Leonardo,
correggo la risposta data nel mio precedente post:

I parametri caratteristici della connessione dell'antenna ad un apparato di
trasmissione o ricezione dei segnali radioelettrici sono assolutamente
dipendenti dalla discesa.

73's de Gianluigi Prospero Ferrara, IZ8EWB
(Aerospace Student)
www.iz8ewb.it
Post by Gian Leonardo Solazzi
Post by Gianluigi IZ8EWB
....nessuna antenna è indipendente dalla discesa...
Vorrei che fosse chiaro questo punto per eventuali post su qualsiasi tipo di
antenna.
Prego? Mi sembra che resistenza di radiazione, resistenza di perdita,
guadagno, funzione di direttività e impedenza ai morsetti siano parametri
indipendenti dalla discesa.
--
GL
Dottor Mistero
2006-02-18 04:48:50 UTC
Permalink
Post by Gianluigi IZ8EWB
....nessuna antenna è indipendente dalla discesa...
Quindi posso connettere una EH direttamente all'rtx senza coassiale?

saluti pratici
Marco Trapanese
2006-02-18 09:16:13 UTC
Permalink
Post by Dottor Mistero
Anche prescindendo dal teorema di reciprocità (che considero
superabile), converrai con me che un'antenna con piccola area di cattura
potrà forse trasmettere bene, ma di sicuro riceverà male.
Potresti per cortesia approfondire, in due parole, cosa intendi?

Marco / iw2nzm
Dottor Mistero
2006-02-18 09:40:35 UTC
Permalink
Post by Marco Trapanese
Potresti per cortesia approfondire, in due parole, cosa intendi?
Intendo dire che il campo EM lontano si propaga indebolendosi col
quadrato della distanza.

Se hai una direttiva che irradia un lobo ben determinato, immaginiamo
che a un chilometro di distanza (pura fantasia, ma è per capirci) tu lo
possa catturare tutto con un'antenna che abbia area di cattura di 100
metri quadri.

A undici chilometri di distanza il campo non sarà dieci volte più basso,
ma cento volte più basso, quindi per catturarlo tutto avresti bisogno di
un'antenna di diecimila metri quadri come area di cattura.

Questa è la ragione per cui, dalle uhf in poi, si usano specchi
parabolici od anche lenti convergenti fatte col dielettrico (che in tal
caso sono direttori anzichè riflettori).

In pratica si cerca di "rubare" il campo alle aree adiacenti l'elemento
risonante per concentrarlo su questo.

Avrai notato che, quando cerchiamo di bruciare un pezzetto di carta con
la lente d'ingrandimento, nel fuoco abbiamo luce abbagliante, ma subito
attorno, un'intensità luminosa minore di quella media.

Abbiamo rubato campo EM alle zone circostanti!

Così abbiamo introdotto il concetto di "area di cattura".

E' vero che in HF usiamo antenne filari, ma v'è una relazione precisa
tra area di cattura e lunghezza dell'antenna.

In breve, dobbiamo ricevere energia, e lo facciamo tanto meglio quanto
più grande è l'antenna.

Questo attuale è un limite *invalicabile* per le dimensioni delle
antenne riceventi.

Possiamo, è vero, asserire che se con le piccole dimensioni diminuisce
il segnale ricevuto diminuisce anche il qrm.

E in fondo a noi importa il rapporto S/N più che l'ampiezza del segnale
in sè.

Ma a questo punto comincia il rumore termico dei componenti elettronici,
ed il segnale si degrada. Chi cerca di tirar fuori segnali deboli sa che
significa usare preamplificatori in azoto liquido. :-)

Per cui, forse si potrà avere un'ottima e piccola antenna trasmittente
(forse), ma una buona e piccola antenna ricevente, con le tecnologie
attuali, non la possiamo ottenere.

saluti rumorosi
Marco Trapanese
2006-02-18 11:18:54 UTC
Permalink
Dottor Mistero ha scritto:

[cut]
Post by Dottor Mistero
Per cui, forse si potrà avere un'ottima e piccola antenna trasmittente
(forse), ma una buona e piccola antenna ricevente, con le tecnologie
attuali, non la possiamo ottenere.
saluti rumorosi
Non mi è chiaro che fine faresti fare al principio di reciprocità per
cui l'insertion loss della tratta è identico invertendo la direzione del
collegamento.

Ciao!
Marco / iw2nzm
Dottor Mistero
2006-02-18 11:22:01 UTC
Permalink
Post by Marco Trapanese
Non mi è chiaro che fine faresti fare al principio di reciprocità per
cui l'insertion loss della tratta è identico invertendo la direzione del
collegamento.
Ho scritto che, pur non ammettendo il principio di reciprocità (ma io lo
ammetto senz'altro), di sicuro un'antenna piccola riceve male.

saluti reciproci
Marco Trapanese
2006-02-18 11:47:48 UTC
Permalink
Post by Dottor Mistero
Ho scritto che, pur non ammettendo il principio di reciprocità (ma io lo
ammetto senz'altro), di sicuro un'antenna piccola riceve male.
Però trasmette ugualmente male, condividi anche questo? Quello che IMHO
non condivido è:

[quote]
Anche prescindendo dal teorema di reciprocità (che considero
superabile), converrai con me che un'antenna con piccola area di cattura
potrà forse trasmettere bene, ma di sicuro riceverà male.
[\quote]

Se non prescindiamo dal t.d.r. non possiamo ammettere la seconda parte
della frase, o sbaglio io?

Marco / iw2nzm
Dottor Mistero
2006-02-18 12:03:45 UTC
Permalink
Post by Marco Trapanese
Se non prescindiamo dal t.d.r. non possiamo ammettere la seconda parte
della frase, o sbaglio io?
Mamma mia! :-)

Riformulo la frase:

E' certo che un'antenna piccola riceve male, ok?

Il teorema di reciprocità ci assicura che un'antenna che riceve male
trasmetterà male, ok?

Quand'anche il teorema di reciprocità non fosse valido, l'antenna
piccola riceverebbe male comunque.

E' più chiaro così?

saluti difficoltosi
Marco Trapanese
2006-02-18 12:05:17 UTC
Permalink
Post by Dottor Mistero
Quand'anche il teorema di reciprocità non fosse valido, l'antenna
piccola riceverebbe male comunque.
E' più chiaro così?
saluti difficoltosi
Sorry per l'incomprensione.... :)

Marco / iw2nzm
Dottor Mistero
2006-02-18 12:10:27 UTC
Permalink
Post by Marco Trapanese
Sorry per l'incomprensione.... :)
L'importante è capirsi! :-)

saluti inequivocabili
Gian Leonardo Solazzi
2006-02-17 19:24:18 UTC
Permalink
Post by Cacasenno
Colgo l'occasione di una recente discussione sulla autocostruzione di una
antenna EH per iniziare l'ennesimo, sempre più noioso thread, delle Piccole
Antenne Efficienti (un par de PAE....), secondo in odiosità solo a quello
sull'Hi-Fi in SSB.
Bello, anche se lungo, forse un po' troppo per un NG.
Ti invito a riflettere su questo piccolo particolare: c'è chi dice no a
priori, c'è chi dice no misurando, c'è chi promette favole.
Occhio: dico favole non con tono scanzonatorio, ma descrivendo ciò che
vorremmo tutti e che, per quanto mi risulti, non esiste.
Ora qui bisogna capirsi bene. Lasciando perdere gli estremi, se ci sono
campagne di misura che dimostrano l'infondatezza di un'applicazione
abbiamo solo due possibilità: o lo strumento non è adeguato a valutare
l'esperimento o l'esperimento non è riuscito.
Visto che qui ci sono misure fatte con i contropifferri, per quel poco che
la modernità ci dona, mi sembra di poter ragionevolmente pensare che
l'esperimento sia fallito.
Se così non è si devono dare le evidenti prove delle proprie teorie.
E queste a me sono sempre mancate.
Da un lato vedo simulazioni e misure con numeri realizzate secondo le
moderne teorie consolidate, dall'altra parte chi vende opinioni del valore
discutibile a mo' di: "Il mio amico XYZ ha collegato 140 paesi". Bene, ma
cosa c'entra questo con direttività, resistenza di radiazione, Q e
affini? Conosco più di una persona che accorda la grondaia e assicuro che
di segnali ne sentono e di collegamenti ne fanno... Se poi sei convinto
che esista una lobby di ingegneri che è contraria al progresso e a
massimizzare l'eta dei sistemi penso ci sia qualcosa di strano... ma non
in loro :)
--
GL
Cacasenno
2006-02-18 03:15:01 UTC
Permalink
"Gian Leonardo Solazzi" <iw2nke_****@_spam*gmail.com> ha scritto nel
messaggio news:***@_spam*gmail.com...

.....................:

| Visto che qui ci sono misure fatte con i contropifferri, per quel poco che
| la modernità ci dona, mi sembra di poter ragionevolmente pensare che
| l'esperimento sia fallito.
| Se così non è si devono dare le evidenti prove delle proprie teorie.
| E queste a me sono sempre mancate.

Nel mio post non si fa riferimento a realizzazioni pratiche definendole
sicuramente funzionanti.
Se visiti il sito di Mr. Kabbary della CFA puoi farti un sacco di risate
http://www.crossedfieldantenna.com/
L'ultima invenzione è la Super Power Positive Feedback Antenna, che secondo
l'inventore può irradiare almeno 5 volte la potenza di alimentazione.
Pensa che dice che può irradiare fino a qualche Terra watts (sì, c'è scritto
Terra e non Tera) con qualche centinaio di KW in ingresso.
Affermazioni grossolane, imprecisioni e "sparate" da parte di Ted Hart e
compagni nostrani ce ne sono state parecchie e ancora si continua con la
musica di allora.
Io non sostengo che l'EH funzioni negli stessi termini (teorici e
prestazionali) del suo inventore e dei suoi produttori.
Ho però provato alcuni esemplari di antenne simili (costruite da altri) e
personalmente ne ho costruito due esemplari (quasi secondo gli schemi
classici) e ho notato segni di funzionamento superiori a quelli che mi sarei
aspettato per oggetti così piccoli.
Ma stiamo bene attenti che anche i denigratori e le loro misure coi
contropifferi possono essere oggetto di critica.
Nelle misure riportate da W8JI nella sua pagina web nel link
http://www.home.earthlink.net/~calvinf15/_technical/EH_antenna_test_report.pdf
ed effettuate da N1GX e WA1ZEB si evidenzia il perfetto adattamento di una
EH su di un analizzatore MFJ-269 e si procede con le misure di campo che
concludono un rendimento della EH a -28 dB sulla ground plane di
riferimento.
Bene, chiunque abbia giocherellato con una EH per almeno un po di tempo può
confermarti che è sempre possibile trovare dei punti di regolazione che
danno ROS prossimo a 1:1 e intensità di campo molto basse, per poi trovare
altre regolazioni o semplicemente frequenze di alimentazione diverse che
danno valori di campo molto maggiori anche se con adattamento peggiore.
Per definizione un'antenna dove funziona? Dove irradia! La condizione di
perfetto adattamento si attaglia di più al carico fittizio.
Nel rapporto di I1RFQ http://www.comsistel.com/HAM%20documents/eh1.pdf la
descrizione della teoria di funzionamento dell'EH è completamente fraintesa.
Non so da dove abbia desunto che lo sfasamento della rete deve essere di
180°. Forse per massimizzare la tensione applicata ai caps? Come per
alimentare un dipolo? Forse per verificare il lavoro di Mr. Chu?

Ho piuttosto dato delle indicazioni per acquisire nuove idee, dalle quali
iniziare a sperimentare per cercare nuove soluzioni.

| ................................................................... Se poi
sei convinto
| che esista una lobby di ingegneri che è contraria al progresso e a
| massimizzare l'eta dei sistemi penso ci sia qualcosa di strano... ma non
| in loro :)
| --
| GL

Non commento.
Mi limito ad osservare che I1RFQ è ingegnere (penso anche un bravo
ingegnere)
e collabora ad antenneX http://www.antennex.com/
che è una rivista specializzata in antenne
che fa pubblicità a fabbriche di antenne.

Così tra disonesti, frettolosi, imprecisi, prevenuti, sbadati, fissati,
l'argomento della ricerca di antenne piccole ed efficienti ha fatto la fine
del bimbo buttato con l'acqua sporca.

Come ho già detto, nel grande campo delle Piccole Antenne Efficienti in
troppi
hanno fatto la cacca.
Ora è impossibile andarci senza stivali (quelli lunghi).
Ed il posto non è dei migliori.

73
IZ3ATV
Gianluigi IZ8EWB
2006-02-18 14:02:22 UTC
Permalink
Ciao IZ3ATV,
concordo pienamente con il tuo post.

73's de Gianluigi Prospero Ferrara, IZ8EWB
(Aerospace Student)
www.iz8ewb.it
Post by Cacasenno
| Visto che qui ci sono misure fatte con i contropifferri, per quel poco che
| la modernità ci dona, mi sembra di poter ragionevolmente pensare che
| l'esperimento sia fallito.
| Se così non è si devono dare le evidenti prove delle proprie teorie.
| E queste a me sono sempre mancate.
Nel mio post non si fa riferimento a realizzazioni pratiche definendole
sicuramente funzionanti.
Se visiti il sito di Mr. Kabbary della CFA puoi farti un sacco di risate
http://www.crossedfieldantenna.com/
L'ultima invenzione è la Super Power Positive Feedback Antenna, che secondo
l'inventore può irradiare almeno 5 volte la potenza di alimentazione.
Pensa che dice che può irradiare fino a qualche Terra watts (sì, c'è scritto
Terra e non Tera) con qualche centinaio di KW in ingresso.
Affermazioni grossolane, imprecisioni e "sparate" da parte di Ted Hart e
compagni nostrani ce ne sono state parecchie e ancora si continua con la
musica di allora.
Io non sostengo che l'EH funzioni negli stessi termini (teorici e
prestazionali) del suo inventore e dei suoi produttori.
Ho però provato alcuni esemplari di antenne simili (costruite da altri) e
personalmente ne ho costruito due esemplari (quasi secondo gli schemi
classici) e ho notato segni di funzionamento superiori a quelli che mi sarei
aspettato per oggetti così piccoli.
Ma stiamo bene attenti che anche i denigratori e le loro misure coi
contropifferi possono essere oggetto di critica.
Nelle misure riportate da W8JI nella sua pagina web nel link
http://www.home.earthlink.net/~calvinf15/_technical/EH_antenna_test_report.pdf
Post by Cacasenno
ed effettuate da N1GX e WA1ZEB si evidenzia il perfetto adattamento di una
EH su di un analizzatore MFJ-269 e si procede con le misure di campo che
concludono un rendimento della EH a -28 dB sulla ground plane di
riferimento.
Bene, chiunque abbia giocherellato con una EH per almeno un po di tempo può
confermarti che è sempre possibile trovare dei punti di regolazione che
danno ROS prossimo a 1:1 e intensità di campo molto basse, per poi trovare
altre regolazioni o semplicemente frequenze di alimentazione diverse che
danno valori di campo molto maggiori anche se con adattamento peggiore.
Per definizione un'antenna dove funziona? Dove irradia! La condizione di
perfetto adattamento si attaglia di più al carico fittizio.
Nel rapporto di I1RFQ http://www.comsistel.com/HAM%20documents/eh1.pdf la
descrizione della teoria di funzionamento dell'EH è completamente fraintesa.
Non so da dove abbia desunto che lo sfasamento della rete deve essere di
180°. Forse per massimizzare la tensione applicata ai caps? Come per
alimentare un dipolo? Forse per verificare il lavoro di Mr. Chu?
Ho piuttosto dato delle indicazioni per acquisire nuove idee, dalle quali
iniziare a sperimentare per cercare nuove soluzioni.
| ................................................................... Se poi
sei convinto
| che esista una lobby di ingegneri che è contraria al progresso e a
| massimizzare l'eta dei sistemi penso ci sia qualcosa di strano... ma non
| in loro :)
| --
| GL
Non commento.
Mi limito ad osservare che I1RFQ è ingegnere (penso anche un bravo
ingegnere)
e collabora ad antenneX http://www.antennex.com/
che è una rivista specializzata in antenne
che fa pubblicità a fabbriche di antenne.
Così tra disonesti, frettolosi, imprecisi, prevenuti, sbadati, fissati,
l'argomento della ricerca di antenne piccole ed efficienti ha fatto la fine
del bimbo buttato con l'acqua sporca.
Come ho già detto, nel grande campo delle Piccole Antenne Efficienti in
troppi
hanno fatto la cacca.
Ora è impossibile andarci senza stivali (quelli lunghi).
Ed il posto non è dei migliori.
73
IZ3ATV
Guido
2006-02-19 11:53:03 UTC
Permalink
Post by Cacasenno
Mi limito ad osservare che I1RFQ è ingegnere (penso anche un bravo
ingegnere)
e collabora ad antenneX http://www.antennex.com/
che è una rivista specializzata in antenne
che fa pubblicità a fabbriche di antenne.
Mi dai dei links dove possa trovare queste pubblicità?
Per quanto sappia, su antennex puoi acquistare solo i prodotti della
Palomar, le cui antenne sono solo una "ferrite amplificata" e
un'antennina da mobile...
Le mie prove di una EH commerciale (quindi, ottimizzata da loro) mi
hanno dimostrato il suo NON funzionamento se NON sono presenti cavi,
fili o quant'altro che irradi in sua vece.
Ripeto che anch'io sarei lietissimo se ci fosse un'antenna per 80 o
160m, lunga qualche metro, che avesse un'efficienza paragonabile al
dipolo.
Però, dovrebbe funzionare con quella efficienza anche se ci collego, ad
esempio, un FT817 tramite qualche decina di centimetri di cavo ed
alimentato con le sue batterie interne, senza altri "fili" se non il
microfono e/o il tasto.
73 de Guido, ik2bcp
Cacasenno
2006-02-20 18:21:32 UTC
Permalink
"Guido" <***@none.none> ha scritto nel messaggio news:***@none.none...
| Mi dai dei links dove possa trovare queste pubblicità?

http://www.antennex.com/palomar/page_8.htm

https://www.asafeserver.com/cgi-bin/orders/showorder.pl?product=pal

http://64.233.161.104/search?q=cache:N6w6OD-x8UsJ:www.paccrst.com/downloads/tecnical_bulletins/3_30_Bull.pdf%20antennex%20%20antenna&hl=en

http://www.antennex.com/Stones/st0802/reviews.html

http://www.antennex.com/shack/Sep03/3dfl.html
http://www.comsistel.com/Antennas.htm

peccato veniale ma sempre peccato
73 IZ3ATV

IW3SGT - Ale
2006-02-17 21:13:34 UTC
Permalink
Scusa,

una domanda da un ignorante: ma le antenne EH si possono testare in anecoica
(magari in VHF) ?

Se la alimento con un generatore e poi a tot metri vado a misurare il campo
oppure dopo la sostotuisco con un dipolino di riferimento e vedo le
diffeenze ?

Mi sono sempre chiesto come fanno a dare dati sul gain e fronte/retro sulle
antenne in HF, sarà mica tutto calcolato ?

ciao e grassie

Ale
IW3SGT
Gianluigi IZ8EWB
2006-02-18 14:27:00 UTC
Permalink
Ciao Ale,
di solito, si fa una prima analisi al computer per valutare le prestazioni
IDEALI, cioè quello che si vorrebbe ottenere.
Questa operazione, assai complicata se fatta in ambito professionale, non fa
altro che riprodurre un mesh (una griglia) di studio, che può avere una
definizione grande quanto basta da poter avvicinarsi ad una situazione
REALE.
Alcuni software (che io conosco...) per l'analisi computerizzata di
un'antenna potrebbero essere:

MatLAB - Utilizzato per lo più in ambito universitario
EMLAB
Antenna Value Analysis
TOPSIS Antenna
ELECTRE
etc etc..

Fatte questa prima analisi computerizzata, si monta l'antenna e la si
collega ad un generatore di segnale RF con potenza di uscita nota.

Con dati analitici alla mano che ci siamo ricavati prima, attraverso un
analizzatore di campo elettrico si tracciano i valori in vari punti.

Mi ricordo che in rete, troverai un qualcosa di molto interessante da
autocostruire:
http://www.qsl.net/iw3hev/

Uno strumento molto interessante e funzionale..direi da provare.

73's de Gianluigi Prospero Ferrara, IZ8EWB
(Aerospace Student)
www.iz8ewb.it
Post by IW3SGT - Ale
Scusa,
una domanda da un ignorante: ma le antenne EH si possono testare in anecoica
(magari in VHF) ?
Se la alimento con un generatore e poi a tot metri vado a misurare il campo
oppure dopo la sostotuisco con un dipolino di riferimento e vedo le
diffeenze ?
Mi sono sempre chiesto come fanno a dare dati sul gain e fronte/retro sulle
antenne in HF, sarà mica tutto calcolato ?
ciao e grassie
Ale
IW3SGT
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